15 Aprile 2025
Negli ultimi anni istituzioni e stampa hanno puntato l’attenzione verso l’idrogeno (H2) quale vettore energetico capace di sostituire i combustibili fossili in applicazioni industriali, civili e domestiche. L’idea di utilizzare l’H2 come vettore energetico non è nuova (Jules Verne, nell’Isola misteriosa del 1874, considerava l’acqua il combustibile del futuro) e negli ultimi decenni l’interesse per tale molecola ha seguito un andamento altalenante a partire dagli anni ’70 a seguito degli shock petroliferi. L’ H2, infatti, è considerato una soluzione per risolvere problemi quali inquinamento urbano e sostituzione di combustibili fossili nei trasporti e nell’industria.
In tale scenario, a novembre 2024, è stata presentata la Strategia Nazionale Idrogeno realizzata dal MASE, che descrive gli scenari futuri relativi all’impiego di H2 in Italia nel breve, medio e lungo termine, considerando tre ipotesi di diffusione dell’H2.
- Breve periodo (oggi – 2030). Fino al 2030 l’evoluzione della domanda di H2 sarà guidata dagli obblighi europei previsti dalla RED III nei settori dell’industria e dei trasporti. La Strategia punta ad implementare misure per facilitare la riuscita di tali progetti.
- Medio periodo (2030 – 2040). Nel medio periodo si prevede lo sviluppo di soluzioni di grande taglia in grado di abbattere i costi di esercizio. Rispetto agli scenari di breve termine, la domanda di H2 in Italia aumenterà principalmente nei settori del trasporto marittimo ed aereo, industria HtA (Hard to Abate), mobilità su gomma pesante e a lungo raggio.
- Lungo periodo (2040 – 2050). Nel lungo periodo la penetrazione dell’H2 potrà raggiungere circa il 18% dei consumi finali dell’industria HtA e del 30% dei consumi finali nel settore dei trasporti. In quest’ultima fase l’H2 assumerà un ruolo anche in altri contesti come nel bilanciamento delle reti e nello stoccaggio di lungo periodo.
Tale strategia prevede, nello scenario di “Alta diffusione”, che l’H2 sarà utilizzato per il 63% nei trasporti, per il 35% nell’industria e per il restante 2% in ambito civile (fig. seg.). Relativamente ai trasporti, si prevede che al 2050 l’H2 sarà utilizzato per il 52% nei trasporti su gomma, per il 45% nel trasporto aereo e per il restante 3% nei trasporti navali e ferroviari.
Confronto tra consumi di H2 attesi nello scenario “Alta diffusione” e consumi complessivi nel lungo termine

Fonte: MASE
Di particolare interesse è l’analisi che viene proposta in merito al trasporto su gomma con uno sguardo alla situazione attuale e futura. Relativamente alle autovetture e ai veicoli commerciali leggeri, oggi a Bolzano è presente un servizio di noleggio utilizzato anche da Carabinieri, Vigili del Fuoco ed enti locali. Al 2021, sono stati percorsi 1,1 Mkm, consumate 14 t H2, eseguiti 4.000 rifornimenti con una disponibilità della stazione pari a 99,6%, percorso 17.000 km/anno con un consumo medio di 1,2 kg/100 km. Domani, l’H2 troverà applicazione in nicchie di mercato dove non sia possibile utilizzare i veicoli elettrici a causa di tempi di ricarica o autonomia.
Quanto ai camion, oggi non sono presenti mezzi ad H2 in Italia, domani, invece, l’H2 è considerato una delle soluzioni più percorribili in quanto presenta un comportamento simile ai carburanti classici: rifornimento veloce, elevata autonomia e capacità di carico elevate.
Infine, gli autobus, oggi ne sono attivi 21, di cui 17 a Bolzano e 4 a Venezia. Domani, il TPL può trarre un vantaggio significativo nell’utilizzo dell’H2 in contesti dove c’è un uso intensivo o extraurbano che richiede autonomia, oppure in contesti dove tale vettore è disponibile in grande quantità (hydrogen valleys).
Come conseguenza di tali previsioni, nella Strategia si immagina un incremento del consumo di H2 nel trasporto su gomma che potrà superare le 1.200.000 tonnellate (fig. seg).
Confronto tra il consumo al 2023 di H2 nel trasporto stradale con la previsione al 2025 nello scenario di “Alta diffusione”

Fonte: MASE
Per raggiungere gli obiettivi di breve termine e colmare il divario con altri Paesi, nel corso del 2022-23 sono stati pubblicati dei bandi che complessivamente hanno stanziato:
- 140 M€ – Realizzazione di stazioni di rifornimento a base di idrogeno rinnovabile per il trasporto stradale (fig. seg);
- 1.915 M€ – Acquisto bus idrogeno e/o elettrici e realizzazione dei relativi impianti di rifornimento.
Distribuzione sul territorio italiano degli impianti di distribuzione H2 finanziati dal MIT con scadenza per l’ultimazione dei lavori al 30/06/2026

Fonte: MIT– Decreto direttoriale n. 113 del 10/11/2022 e MIT – Decreto direttoriale n. 160 del 14/07/2023
Risulta chiara l’intenzione di promuovere lo sviluppo dell’H2 in un mercato che fatica a partire principalmente per due ragioni:
- paradosso Uovo o Gallina: l’assenza di stazioni di rifornimento frena l’acquisto di veicoli e a sua volta l’assenza di domanda non permette agli imprenditori di investire nelle stazioni di rifornimento;
- costo dell’H2: a differenza del metano degli albori, che presentava lo stesso paradosso descritto al punto precedente, l’H2 al momento non è più economico delle alternative.
Nella Strategia si prevede quindi il finanziamento di stazioni di rifornimento così da risolvere il paradosso e rimuovere il vincolo fisico all’acquisto di mezzi a H2: l’assenza di punti di rifornimento.
Inoltre, per ridurre il costo della molecola, si è finanziata la realizzazione di hydrogen valley e siti di produzione per cercare di abbattere i costi e rendere l’H2 competitivo. A tal proposto, il MASE ha condotto nel 2024 una consultazione pubblica per valutare l’opportunità di adottare un sistema di incentivi (tab. seg.) per l’H2 prodotto da fonti rinnovabili (biologiche e non).
Incentivi proposti per la produzione di H2 rinnovabile e bioidrogeno

Fonte: MASE
Infatti, per promuovere l’utilizzo di H2 occorre rendere tale soluzione più economica delle alternative. Attualmente il punto di pareggio con il gasolio è intorno ai 10 €/kgH2 per le automobili (fig. seg.) e per raggiungere tale valore alla pompa saranno necessarie tutte le misure ed investimenti introdotti. Infatti, l’attuale prezzo di mercato dell’H2 grigio è pari a 9-11 €/kg ai quali occorre sommare la quota necessaria a coprire CAPEX ed OPEX delle stazioni di servizio.
a) Consumo di carburante dei modelli di autovettura venduti in Italia nel 2016. b) Confronto tra il costo di carburante per percorrere 100 km con le diverse alimentazioni. Per l’H2 si è considerato il costo di 10 €/kg mentre per gli altri carburanti il costo medio settimanale (07/04/2025).

In conclusione, l’economia dell’H2 sta iniziando in Italia il suo sviluppo, incentrato sulla realizzazione delle reti di distribuzione e produzione della molecola, che dovranno permettere alle tecnologie impiegate di diventare mature ed economicamente competitive con le alternative fossili.